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GIUSTINO | 97 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu{{padleft:101|3|0]]
Io l’attendo da forte, e ancor morendo
Sarò Anastasio e Imperator d’Oriente.
(parte colle guardie
SCENA VII.
Arianna ed Eufemia.
Eufemia. Deh non esporti al suo furor. Potrebbe
Obliar chi tu sei.
Arianna. S’è già scordato
Dell’amor, del rispetto.
Eufemia. Ah! non scordarti[2]
Tu almen della pietà.
Arianna. No, principessa.
Non ho sì crudo il cor. Lo compatisco;
Lo sospiro placato, e l’amo ancora.
SCENA VIII.
Ergasto e dette.
Ch’ei s’accheti, e riposi. Il duol non dura
Quando giunge [3] all’estremo. (parla verso la scena
Arianna. Ah con chi parli,
Saggio pastor?
Ergasto. Con quelli d’Anastasio
Indiscreti custodi. Egli sorpreso
Da un estremo dolor proruppe[4] in pianto.
Sovra un tronco adagiossi, e le sue guardie