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8 | ATTO PRIMO |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu{{padleft:22|3|0]]
Sovra carro trionfai non miri assiso? [1]
Ergasto. Spirto di vanità non ti seduca;
Non t’inganni il desio... Ma qual rimiro
Donna correr ver noi?
Giustino. Sembra piangente;
Sembra fuggir da chi la siegue [2].
Ergasto. Aita
Senti che chiede.
Giustino. Io recherolle [3] aita.
Questa rustica vanga in sua difesa
Adoprerò. (ripiglia la vanga
Ergasto. Ferma, che fai? Deh! figlio[4],
Contro tanti che far solo pretendi?[5]
Giustino. Ciò che m’ispira[6] il mio coraggio.
SCENA II.
Eufemia [7] da cacciatrìce, inseguita da uomini mascherati, e detti.
Soccorso per pietà.
Giustino. Perfidi, addietro[8].
(s’avventa[9], combatte colla vanga e li fa ritirare
Questa donna lasciate.
Ergasto. Oh! ciel, proteggi [10]
Di Giustino il valor.
Eufemia. Donate, o Numi,
Al mio pietoso difensor vittoria.
Giustino. Perfidi, già cadeste; ecco s’invola
D’essi la più vil parte. Al suolo, al suolo,
(getta la vanga