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GIUSTINO | 49 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu{{padleft:53|3|0]]
Vitaliano. Ed in qual grado?
Giustino. Oggi vestite
Ho quest’armi che vedi, e sono appena
Degli ultimi[1] guerrieri.
Vitaliano.9 Hai nel tuo volto
Un fasto ch’è maggior del tuo destino; [2]
Secondarlo desio. Ti farò grande,
Sol che d’esserlo[3] aspiri.
Giustino. E chi potrebbe
Ricusar mai di migliorar sua sorte?
(Scoprasi pur se d’ingannarmi ei tenta).
Polimante. (Ah che amore l’acceca![4]
Vitaliano. (Il primo colpo
Invano non vibrai). Conosci Eufemia?
Giustino. La conosco, signor.
Vitaliano. Trovasi al campo?
Giustino. Del german nelle tende ella dimora.
Vitaliano. Odi; niuno ci ascolta.[5] Io ti prometto
Di Vitalian, del mio signore in nome,
Oro, gemme, tesori, e se d’onori[6]
Vago tu sei, gradi sublimi, e quanto
Chieder cauto saprai, a solo prezzo
Che tu Eufemia rapisca, e in mio potere
Per te sia resa. La ventura notte
Opportuna sarà. S’oro [7] fia uopo
Distribuire a’ tuoi compagni, io quanto
Chiederai, ne darò. Vedi: cotesata
Sarà la tua fortuna. Vitaliano
Al Greco soglio salirà; tu allora
Il merto avrai colla donzella illustre
D’averla fatta imperatrice, e in Grecia