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ATTO SECONDO |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu{{padleft:54|3|0]]
Giustino. (Scoperto ho assai).
Vitaliano. Tu taci? Non ti affidi[1],
O paventi l’azzardo?
Giustino. Io non pavento;
Che perigli maggiori ho superato [2].
Ma perdona, signor. Chi m’assicura
Che Vitalian ciò brami?[3] e che poi voglia
Darmi l’alta mercè che tu prometti?
Vitaliano. Non credi al labbro mio?
Giustino. Potria cangiarsi
Il core del tuo re.
Vitaliano. Se Vitaliano
A te parlasse, il crederesti?
Giustino. Allora
Fede gli presterei[4].
Vitaliano. Dunque m’ascolta...
(guarda d’intorno
Polimante. (Che mai dirà?)
Vitaliano. L’arcano a te si fidi.
Sappi...
Polimante. (Signor...) (piano a Vitaliano
Vitaliano. Che Vitaliano stesso [5]...
Polimante. (Ahimè! Che fai?) (a Vitaliano
Vitaliano. Che Vitalian si cela
In un dei due che qui presenti or miri.
Giustino. Ah I mentitori, ah scellerati [6], adunque
A ingannarci veniste? E chi di voi
È il ribelle infedel?
Polimante. (Signor, t’accheta.
(piano a Vitaliano
Salva la vita tua). Rispetta, audace, (a Giustino