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GIUSTINO 77

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Arianna sedusse; e l’infedele

Seco tradimmi.
Eufemia.   Ah travedesti! Arianna
Non ha di tanto vergognoso eccesso
L’alma capace. Di Giustino il core
Creder non posso scellerato tanto.
T’ingannasti, il vedrai.
Anastasio.   Conosco, Eufemia,
Che in te parla un amor cieco e protervo.
Giustino è reo; deggio punirlo.
Eufemia.   Ah pensa.
Che in lui perisce...
Anastasio.   Un traditore.
Eufemia.   Arianna
Vedi che giunge [1]. Interroga la sposa.
Forse chi sa...
Anastasio.   Non vuo’ vederla. Amici,
Seguitemi alle tende. (parte col seguilo

SCENA III.

Eufemia, poi Arianna.

Eufemia.   Ah! non volendo

Udir chi può certificar la colpa,
O l’innocenza altrui, segno è che piace
L’occasion di punir. Germano ingrato!
Infelice de’ Greci empio costume
Di temer tutto, e creder sempre il peggio!
Arianna. Anastasio mi fugge? Eufemia, è falsa
La sparsa voce, o per mio danno è vera?
È fra ceppi Giustino? Io son creduta
Rea d’illeciti amplessi?
Eufemia.   È ver pur troppo.

  1. Ms.: giugne
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