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GIUSTINO 81

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Favorisce il disegno. In cupo sonno

Giaccion le guardie, e vinti son già tutti [1]
Della torre i custodi. A che ritarda
Dunque a scender dall’alto il mio signore?
S’ei non s’arrischia, e questa via non tenta,
Egli è perduto. Non avrà dimani
Agio o tempo a (uggir. Ma parmi... Il cielo
Sempre si oscura più. Scerner non posso,
S’egli scenda o m’inganni. Ah sì, lo striscio
Del provvido [2] baleno il ver m’addita.
(comincia a balenare
Scende, sì, Vitaliano. Il Ciel secondi
La bella impresa, e lo conduca al suolo
Cautamente e sicuro.
(vedesi scender [3] Vitaliano [4] attaccato alla fune

SCENA VI.

Vitaliano sceso a basso [5], e detto.

Vitaliano.   Oh Dei! Qual via

Perigliosa varcai! Premo col piede
Il suolo alfin.
Polimante.   Signor.
Vitaliano.   Fedele amico,
Polimante, sei tu?
Polimante.   Son io.
Vitaliano.   La destra
Porgimi. Oh quanto alla tua fede io deggio!
Dove andrem noi?
Polimante.   Vieni, da qui non lungi
Pochi de’ nostri valorosi e fidi
Ci attendon pronti a ricondurci in [6] porto.

  1. Ms.: e guadagnai con l’oro.
  2. Ms.: provido.
  3. Così il ms. Nell’ed. Zatta: a scender.
  4. Il ms. aggiunge: dalla Torre.
  5. Ms.: abbasso.
  6. Ms.: al.
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