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GIUSTINO 89

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Quel ruscello tenete il cammin dritto.

Vi seguirem noi pur.
Vitaliano.   Di’, Polimante,
Che dobbiam far?
Polimante. Tu siegui[1] il tuo germano;
Io al loco andrò, ove i tuoi fidi armati [2]
Attendendo ci stanno. Ad ogni evento,
Di lor, di me potrai dispor.
Ergasto.   Ma il loco? (a Polimante
Polimante. Ove il Cidaro umil le sponde irriga
Del Bosforo di Tracia [3]. L’Ippodromo
Sai che fiancheggia...
Ergasto.   Il so.
Polimante.   Colà celati
Attenderem.
Vitaliano.   Va pur, fra poch’istanti
Teco ne avrai.
Polimante.   Secondi il Ciel pietoso
Con miglior fin la cominciata[4] impresa. parte
Giustino. Ah german, non voler che, se il destino
Unì gli animi nostri [5], amor protervo
Li disunisca.
Vitaliano.   Non temer; d’Eufemia
Mi scorderò. D’un disprezzato amore
Facile mi sarà franger lo strale.
Goditi pur [6] Eufemia; a me sol basta,
Se non il cor, render contento il fasto. parte

SCENA X.

Giustino ed Ergasto[7] con li due pastori.

Giustino. Or sì, che padre mio chiamarti io deggio,

Se due volte la vita a me donasti.

  1. Ms.: segui.
  2. Così il ms. Nell’ed. Zatta è stampato, per isbaglio: amanti.
  3. Manca qui nel ms. qualunque segno d’interpunzione.
  4. Ms.: la ben comincia.
  5. Il Goldoni aveva scritto la nostra destra, ma vi sostituì: li animi nostri.
  6. Ms.: pure.
  7. Ms.: Giustino, Ergasto, e li ecc.
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