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94 | ATTO QUINTO |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu{{padleft:98|3|0]]
Tosto in traccia di lui le guardie invia;
Fa che a te si conduca, e lo vedrai,
Qual fulmine di guerra, i tuoi nemici
Tutti atterrar.
Anastasio. Si tenti. Olà, miei fidi,
Ite, Giustin si trovi.
SCENA III.
Arianna e detti.
Speri di riveder.
Anastasio. Perdè le luci?
Eufemia. Senz’occhi è l’idol mio?
Arianna. No.
Eufemia. Ma che avvenne?
Arianna. Dai custodi fuggì[1]. Spezzò le dure
Oltraggiose catene; unì d’armati
Poderoso drappello, e minaccioso
Ver Bisanzio s’invia.
Anastasio. Perfido! in esso
Ecco un nuovo ribello. Ah quanti siete
Scellerati a tradirmi? Io benché solo,
Di voi tutti non temo [2]. Olà soldati, (alle guardie[3]
Quella torre si schiuda: io vuo’ la destra
Di quel sangue saziar; vuo’ l’empio seno
Con questa spada trapassare [4] io stesso.
(sfodera la spada, e va nella torre colle guardie[5]
- ↑ Segue nell’autografo: Le sue catene — Franse, disciolse; unì di gente armata — Poderoso drappello ecc.
- ↑ Segue nell’autografo: Ad uno ad uno — Vi punirò! Cominci l'ira mia — Contro di Vitalian le sue vendette, — Schiudasi quella Torre. io vuo’ la destra ecc.
- ↑ Questa didascalia, ch’è nel ms-, manca nell’ed. Zatta.
- ↑ Ms.: trappassare.
- ↑ Ms.: ed entra nella Torre con Guardie.