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prefazione. | lxxxv |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:103|3|0]]
Ve domando giustizia, no vendetta;
A longo andar ga più rason chi tase.[1]
Sotto la consueta e decorosa moderazione del Goldoni, c’è questa volta un’amarezza, un disprezzo, che sentesi a stento trattenuto. Ben l’avvertì l’acuto Gozzi e non tacque. Rispose esso a nome del pubblico:
Ve ringraziemo, Ircana. El complimento
Ch’el vostro Direttor v’ha messo in borea
Noi fa parer un omo de talento,
Ma no diremo gnanca ch’el sia un’oca.
. . . . . . . . . . . . . . . . .
Circa ai nomi stampai, credème, Ircana,
Che se stampa anche el nome al Re de Franza.
Domandeghe al Poeta, ch’el ne spiana,
Se el pensa colla testa o colla panza.
. . . . . . . . . . . . . . . . .
L’ha guasta la moral; volesse Dio
Che sto pecca sul toni noi gavesse
. . . . . . . . . . . . . . . . .
Savemo che le Fiabe sulla scena
A un Poeta no basta a far onor;
Ma per sie zorni avemo fatto piena
E nu femo l’onor e el desonor.
. . . . . . . . . . . . . . . . .
Almanco se le Fiabe no corona
Le ga de ben che chi le fa, le dona.[2]
- ↑ Carlo Gozzi, Opere. Ediz. 1772. Tom. VIII. — Addio composto dal Sig. Goldoni e recitato dalla comica Bresciani nel Teatro di S. Salvatore in Venezia, pag. 139, 140, 141.
- ↑ Ibid. — Risposta data dal pubblico alla Signora Bresciani, da me scritta, pag. 141, 42, 43. Forse anche a questa il Goldoni rispose col Complimento fatto dire dalla Bresciani