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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:385|3|0]]
Più sposa di me degna. Angela mia,
Illibata fanciulla, io v’amo tanto,
Sì di voi sono pago, e persuaso,
Che non soffro tener più a me dappresso
Sì forte tentazion di sospettare
Dell’amor vostro, e della vostra fede
In avvenire, ed alla virtù vostra,
Al vostro amor sacrifico per sempre
La credenza, ed il core; (sguaina la scimitarra) e chiaro segno
Sia lo spezzar quest’infernale ordigno,
Per non cercar in voi macchia, o viltade. (spezza lo stucco)
Impari ognun da me, come si tronchi
Sospetto e gelosia, cagion d’offesa
Alle mogli fedeli, e cagion forse
Del mal, che non sarebbe, o torto alfine.
Giubili la città, (a Tart.) Fido ministro,
Or sarete contento. Via, scuotetevi
Dalla malinconia per vostra figlia.
Andiamo a divertirci. Oggi ordinate
Una festevol caccia. Angela, al Tempio.
Ang. Io vi seguo, mio Re, grata e confusa. (entrano)