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xlii | prefazione. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:60|3|0]]questi se ne vendicò, satireggiandolo sotto il nome di Signor Vanesio in un suo romanzo, la Comica in fortuna. Per tutta risposta, pur ribadendogli:
Ma vu guastè el teatro: e la bella fattura
Che avea fatto Goldoni se perde e più non dura,
il Casanova gli promise un cargo de legnae, ma era già alla vigilia d’esser chiuso nei Piombi e non potè mantenergli la promessa.[1] Si sbracciava il Chiari a procurarsi fautori dappertutto, ed uno dei documenti più strani della sua pazza vanità sono le Epistole Poetiche a lui dirette da Alcuni Letterati Modanesi e pubblicate con le risposte di lui.[2] Di queste Epistole il Goldoni, scrivendo all’Arconati-Visconti in proposito del poemetto in sua difesa del Padre Roberti, diceva: «non maltratta alcun altro, per onorare l’amico suo; non seguita lo stile dei Modenesi nelle loro Epistole Martelliane, nè mi mette al di sopra de’ buoni autori, com’essi fanno il loro versificatore.[3]» E Gaspare Gozzi in una lettera al Mastraca: «il (Chiari) è stato gonfiato a Modena con lettere