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xliv prefazione.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:62|3|0]]Vicini è il Signor Egerio Porconero del Baretti, titolo che gli stava bene davvero![1]

Contro il Goldoni ed il Chiari scesero in campo i Granelleschi; non tutti però avversi al Goldoni o non tutti almeno con accanimento uguale a quello di Carlo Gozzi. Suo fratello Gaspare, ad esempio, se non si può dire che s’astenesse del lutto, certo attestò più volte e pubblicamente la sua stima e la sua ammirazione al Goldoni. Basti ricordare i giudizi di lui sui Rusteghi e sulla Casa Nova nella Gazzetta Veneta e la pubblicazione fatta nella Gazzetta stessa dei famosi versi del Voltaire in onore del Goldoni.[2] Di questi entusiasmi di Gaspare pel Goldoni pare anzi che Carlo s’arrovellasse talvolta non poco, sicchè, oltre ai noti versi, nei quali taccia quasi d’infedeltà il fratello:

I Granelleschi in gran pensier mettete;
Chi si lamenta, e vi crede neutrale
E chi sustien che ribellato siete.
  Lo scandal ci ponete;
Il Dottor tira calci, come un mulo,
E la camicia non gli tocca il c...,[3]

[4]


  1. Frusta letteraria, N. XXIV.
  2. Gasparo Gozzi. Opere. Ediz. cit. Volumi VIII-IX. Gazzetta Veneta N. 5, 45, 86. La Gaietta inoltre fu sempre avversissima al Chiari.
  3. Carlo Gozzi. Opere. Ediz, 1773. Tom, VIII, pag. 196.
  4. vi può essere, allusione a Carlo Gozzi, siccome dubita il Cappelli, e basta riflettere alla data per convincersene. Il Vicini allude al Goldoni, non ad altri; non mai al Gozzi in ogni caso, che nel 1754 nè avea scritto nulla pel teatro, nè scopertamente avea ancora assalito il Goldoni.
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