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c) I caratteri devanagarici sono:

vocali

Semplici: अ a, आ ā; इ i, ई ī; उ u, ऊ ū; ऋ , ॠ ; ऌ , (ॡ [1]).

Dittonghi: ए e, ऐ āi, ओ o, औ āu

consonanti[2]

Gutturali:c,ch;g,gh;ñ.
Palatine:ć,ćh;ǵǵh;ń.
Cerebrali:,ṭh;,ḍh;.
Dentali:t,th;d,dh;n.
Labiali:p,ph;b,bh;m.
Semivocali:j,r,l,v.
ś,,s;h;(ळ [3]).

d) Oltre a questi, nella lingua comune, sono ancora tre altri segni: due per suoni nasali, chiamati l’uno anusvāra, l’altro anunāsica, e sono: il primo - m̃, il secondo ̐ m̐ o , da porsi entrambi sopra la lettera precedente come p. e. in ॳ am̃, ॲ am̐ o an̐; il terzo per una lieve aspirazione detta visarga, composto di due: (ः) , che si pone dopo una lettera come p. e. in अ: aḥ.

  1. Questa vocale lunga incontrasi solo come suono ipotetico presso i grammatici (v. §. 6).
  2. Nel leggere il sanscrito rappresentato con caratteri romani si noti che: 1) c, g hanno sempre il suono che nell’italiano dinanzi ad a, o, u (v. §. 7); 2) ć, ǵ sempre quello che dinanzi ad e, i (v. §. 7); 3) h immediatamente preceduta da consonante indica soltanto che questa è aspirata. Quanto al valore da darsi alle altre lettere romane accompagnate da segui diacritici si avvertano i §§.7 — 13.
  3. Questo segno non s’incontra se non nella lingua vedica in certe surrogazioni della cerebrale sonora ड (ḍ).
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