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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Guasti - Sigilli pratesi.djvu{{padleft:91|3|0]] taro pratese, sotto dì 29 dicembre del 1631[1], è un instrumento col quale illustris dominus capitaneus Flaminius q. Caesaris della Verde, pratensis, maior moderator mililiae Sue Celsitudinis Serenissimae, elegge suoi procuratori per ricevere cencinquanta scudi a cambio da messer Bartolommeo Capponi e compagni, banchieri in Firenze, i propri figliuoli dominum Amerigum moderatorem mililiae e Bartholomeum; il quale a’ 19 marzo del 1683 si trova tra i riformatori dello Statuto municipale[2]. E un tenente Antonfrancesco della Verde era nel 1690 dei quattro Buonomini sopra le Stinche[3].

§ 5. Il Sigillo di Flaminio della Verde, che si conserva presso di me, reca l’arme composta di uno scaglione accostato da tre palle, e sormontato da elmo con svolazzi, sopravi una palla.

14.

SIGILLO DELL’ACCADEMIA DEGL’INFECONDI.

INFECONDI — frvgifera nvsqvam risi in fervida, plin.

§ 1. Col nome d’Infecondi, con l’impresa di una palma e il motto pliniano Frugifera nusquam nisi in fervida[4], sorse a’ primi del secolo XVIII un’Accademia in Prato

  1. Archivio generale dei Contratti in Firenze; protocollo di ser Bartolommeo Vermigli dal 1030 al 32, a carte 104.
  2. Archivio centrale di Stato. Riformagioni; serie di Statuti e Riforme. Riforma di Prato, del 19 marzo 1683, approvata il 4 di aprile 1686.
  3. Archivio e serie cit. Provvisione de’ Buonomini sopra le Stinche di Prato, de’ 21 giugno 1690, approvata il 19 di luglio.
  4. La palma e il motto si veggono nel Sigillo, la cui impronta ho levata dal diploma che sotto dì 30 gennaio 1772 fu rilasciato al dottor Giovanni Muzzi, e che oggi si conserva nella Roncioniana di Prato.
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