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98 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:169|3|0]]
Ch’ella solea con agili guerrieri,
Accesi in lei d’amor, dardi e saette
Lungi avventar. Lungi le pietre ancora
Ella scagliava, e dietro poi gittavasi
15A le pietre d’un balzo. Or, chi l’amore
Di tal donna si ambìa, vincer tre giochi
Senza fallo dovea su cotal donna
D’inclito nascimento, e il capo suo
Perdea l’audace, se in un sol de’ giochi
20Fallìa la prova. Ma ciò fatto avea
Molte fïate la fanciulla, quante
Contar non si potean. Ciò seppe ancora
Là presso al Reno un cavalier valente[1]
Che volse l’amor suo ver la fanciulla
25Vaga e leggiadra. E per costei la vita
Perder dovean dipoi molti gagliardi.
Disse il prence del Reno: Io giuso al mare
Discender vo’ fino a Brünhilde, avvenga
Ciò che avvenir mi può. Per l’amor suo
30Vo’ rischiar la mia vita; e perderolla,
- ↑ Il re Gunthero.