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I Nibelunghi 173

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Di là recar dipinte in fulgid’oro
L’inclite selle, che montar le donne
255Doveano a Worms, là presso al Reno. Oh! mai
Veder non si potean più belle e acconcie
Equine barde! Oh! quant’oro lucente
Sui palafreni sfavillò! Splendeano
Molte nobili gemme in su le briglie,
260E i dorati sgabelli in su lucenti
Strati di seta[1] altri a recar fu pronto
Per le fanciulle. D’anima gioiosa
Ell’erano davver! Già stavan pronti
In corte, per le nobili fanciulle,
265Com’io v’ho detto, i palafreni, e questi
Recar là si vedean piccoli e belli
Lor pettorali nel più bello e ricco
Drappo di seta che alcun dir vi possa.
Anche fûr viste ottantasei matrone
270Uscir, che avean ghirlande. Appo Kriemhilde
Venìan coteste assai leggiadre e vesti

  1. Sgabelli per montare a cavallo (Bartsch).
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