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188 | I Nibelunghi |
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225Per nulla supplicar. Di tale io sempre
Esser vo’, cui promesso abbiate voi;
E ciò fatto sarà. L’uom che vi piaccia
Darmi, o prence, a marito, io volentieri
Per mio reputerò. — Per sguardi accesi
230D’occhi amorosi, rosseggiò colore
Di Sifrido nel volto. Il cavaliero
A servitù sè medesmo di donna
Kriemhilde profferìa, mentre un invito
A lor si fea di starsene daccanto
235Ambo in un chiuso giro.[1] E fu richiesta
S’ella per sè volea l’uom valoroso.
Con tratto verginale, un cotal poco
Si vergognò. Ma fu sorte felice
E amico fato di Sifrido allora,
240Ch’ella non volle ricusar l’uom prode
In quell’istante. E lei qual donna accolse
Di Niderlànd il nobile signore.
Ratto che il prode sposa sua la disse
- ↑ Fu segnato un circolo in terra, entro al quale si doveano tenere i due fidanzati.