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I Nibelunghi 191

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Per qual modo a Sifrido è Krïemhilde
285Amante e sposa. — E il nobile signore
Così le rispondea: Cotesto adunque
Renderò noto. Egli ha castelli assai
Quant’io pur anco, e vaste regïoni.
Questo sappiate con certezza. Ricco
290E possente egli è un sire. Acconsentii
Per questo, o donna, ch’egli a l’avvenente
Fanciulla offrisse amor con molta lode.
  Per quanto il sire a lei dicesse, torbida
L’anima sua serbò. Molti prestanti
295Cavalieri ne andar lungi dal desco;
Tal fragor elli fean, aspro e sonante,
Che n’echeggiò tutto il castel. Rancura
Grave d’assai per gli ospitati suoi
Avea l’ospite regio.[1] Ei si pensava
300Che appo la donna sua leggiadra e bella
Più dolcemente avrìa posato, e in core
Non di tanto era libero da questo
Alto desio, che bella d’amor prova

  1. Perchè tardavano a partire.
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