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298 I Nibelunghi

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  Disse prence Sifrido: Oh! per cotesto
Grazie da me voi non avrete! Sette
315Carchi di vin claretto e d’idromèle
Qui recar si dovean. Che se non era
Modo a far ciò, allogarci alcun dovea
Là presso al Reno. — Cavalieri illustri
E ardimentosi, di Tronèga disse
320Hàgene allora, qui vicin d’assai
Conosco un fonte d’acque fresche, in ira
Per che andar non vogliate. Or là dovremmo
Correr noi tutti. — Per acerba cura
Di molti prodi inver si diè il consiglio!
  325Ma rancura di sete il pro’ Sifrido
Forte crucciava, e però volle il desco
Rimuovere più presto. Egli volea,
Per la fontina, andarne al monte, e dato
Sol per inganno fu dal cavaliere[1]
330Questo consiglio. Sopra i carri allora
Ingiunto fu di trasportar per quella

  1. Hagene.
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