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I Nibelunghi | 353 |
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Con tutta fede era là pronto. Insieme
430Elli dicean: Male egli ha fatto! — E quei[1]
L’ira dei prenci ad evitar si pose
Fin che lor grazia racquistò. Lasciârlo
Incolume così. Ma più nemica
Esser giammai non gli potè Kriemhilde.
435Innanzi che Hàgen di Tronèga in questa
Guisa il tesor celasse, egli e Gunthero
Con forti giuramenti avean fermato
Questo sì, che starìa quello nascosto
Fin che un d’essi vivea. Così, spartirlo
440Ei fra lor non potean, non darlo ad altri.
Ma di nuovo dolor l’alma gravata
Fu di Kriemhilde, per l’acerbo fato
Dell’uom di lei, per che le avean rapita
La sua dovizia, ancor. Pace non ebbe
445Il suo lamento mai nel viver suo,
Fino a l’estremo de’ suoi dì. Gli è il vero
Ch’ella tredici anni ancor si visse,
Dopo la morte di Sifrido, in molti
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- ↑ Hagene.