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I Nibelunghi | 473 |
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Il gran vïaggio Hàgen vuol che si lasci
A quella corte, per ciò appunto. — Allora
Hàgene disse di Tronèga: Nulla,
Nulla fo per timor. Ciò che v’è d’uopo,
40O prodi, comandar, tosto per voi
S’incominci, chè vosco io volentieri
D’Ètzel verrò a la terra. — E da quel giorno
Molti furon da lui squarciati e rotti
Elmi e pavesi. — Eran pronte le navi,
45E molti erano là. Quante con seco
Aveano vesti, dentro fûr portate
Ai navicelli, ed ebbero faccenda
Quelli d’assai fino alla sera. Andavano
Lungi da casa con gran festa; e intanto,
50Di là dal Reno, sovra l’erba, tende
Fûr drizzate e capanne. Ora, cotesto
Avvenne, e intanto la leggiadra donna[1]
Anche pregò che il suo signor restasse.
La sua bella persona ella amorosa-
55mente abbracciava quella notte ancora.
- ↑ Brünhilde.