< Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

I Nibelunghi 635

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:276|3|0]]

Da tutte parti attorno. Oh! se cotesti
125Sapean del vero,[1] più d’assai di male
Fatto ancora gli avrìan! D’accanto a quelli
Anche Gislhero egli scoprìa. Di quale
Foggia involarsi a que’ nemici suoi,
Egli intanto pensava. Oh! come snello
130Dritto ei levossi da quel sangue sparso!
Davver! che a sua snellezza egli dovea
Render sue grazie! Ei si cacciò da quella
Casa correndo, ma incontrossi al varco
In Hàgene, e a costui tremendo colpo
135Ei disferrò con la possente mano.
  Hàgene si pensò: Di morte omai
Esser dêi tu! Se a te non è difesa
Il diavolo maligno, oh! tu non puoi
Andarne salvo! — Ma inferìagli colpo
140Iringo, l’elmo trapassando. Questo
Fe’ con Waske l’eroe; Waske era buona
Arma davvero! Ma poichè ferita

  1. Cioè che Iringo non era morto.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.