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402 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:43|3|0]]
Vostro primo compagno,[1] anche con fede
Io v’ho servita. E voglio anche, soggiunse
L’uom valoroso, far servigi miei.
Fino alla morte, presso a voi. Con meco
820Io vo’ menar cinquecento de’ miei,
Quali con vera fè vi serviranno.
Inseparati inver siam noi, se morte
Non fa cotesto. — S’inchinava a quelle
Parole sue Kriemhilde, e avea di tanto
825Un verace dolor. Ma i palafreni
Traeansi fuori, chè di là partirsi
Gli ospiti già volean. Gran pianto allora
Dagli amici si fe’. La ricca Ute
E assai vaghe donzelle addimostrarno
830Che per donna Kriemhilde era davvero
Ogni lor doglia. Cento ricche ancelle
Di là menò con seco, ed eran esse,
Qual s’addicea, vestite. Oh! molte caddero
- ↑ Quando seguì Kriemhilde in Niderland appena essa fu sposata a Sifrido. Vedi Avventura XI.