Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
414 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:55|3|0]]
Del margravio la donna. Oh! con amore
Fûr salutate giovinette[1] assai!
Per mano si prendean, di là venièno
180Alla vasta magione; e ben costrutta
Ell’era assai; di sotto le scorrea
Il Danubio. Di contro all’aria fresca
Quelle sedean, sì che d’assai di tanto
Avean conforto. Ciò che in più si fea
185Là, non poss’io ridir. Perchè sì lento
Era il vïaggio, udìansi i cavalieri
Di Kriemhilde crucciarsi, ed era questa
Rancura a tutti lor. Deh! quanti prodi
Guerrieri si partìan da Bechelara
190Insiem con essi! Amorevol servigio
Rüedgero loro offrìa; ma la regina
Dodici anelli fulgidi porgea
Di Gotelinde alla figliuola, ancora
Vestimenta leggiadre, onde più belle
195D’Ètzel non ne portava essa nel regno.
Benché dei Nibelunghi a lei rapito
- ↑ Forse le ancelle di Kriemhilde