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I Nibelunghi 417

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Alla nobil regina. Ivi da quella
235Nipote sua, con atto affettüoso,
Separavasi il vescovo. Oh! con quanto
Ardore ei le augurò ch’ella sì stesse
Lieta e beata e s’acquistasse onore
Sì come fece Hèlche regina! Oh! quanto
240Grande l’onor ch’ella ebbe poi fra gli Unni!
  Poscia fino al Treisèm[1] furono addotti
Gli ospiti, e gli scorgean con molta cura
Di Rüedgero i gagliardi in fin che giunsero
A quella terra cavalcando gli Unni.
245Allora, alla regina, oh! grande onore
Noto si fea! Presso al Treisèm il sire
Degli Unni aveva un opulento borgo
Che Treisenmùre[2] si dicea. Dimora
Ebbevi un tempo Hèlche regina e grandi
250Virtù v’esercitò, quali non mai
Avverârsi dipoi, se ciò non fece
Kriemhilde, qual potea, sì come quella,

  1. Fiume tributario del Danubio.
  2. Ora Trasmaur, la Trigisamum dei Romani.
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