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I Nibelunghi 367

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80O re possente, abbandonar non vuoi,
Perchè Kriemhilde nel suo puro amore
Già fu soggetta di Sigmundo al figlio,
Prence Sifrido, quale hai tu veduto
Un tempo qui.[1] Per verità ch’è giusta,
85Dar si puote a Sifrido onor ben grande!
  Re Ètzel disse allor: Se di quel forte
Era la sposa, di tal pregio egli era,
Il nobil prence, ch’io della regina
Vergognarmi non deggio. Ella, davvero!
90Per sua molta bellezza assai mi piace.
  Disse il margravio: Questo ancor vo’ dirvi
Che di qui partirem, venti passati
E quattro giorni. A Gotelinde, a quella
Diletta donna mia, che per Kriemhilde
95Io medesmo partir vo’ messaggiero,
Ora intender farò. — Mandò Rüedgero
A Bechelara, e trista e lieta a un tempo
La margravia ne fu. Le annunzïava

  1. Leggenda ignota, secondo cui Sifrido sarebbe stato alla corte di Etzel.
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