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442 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:83|3|0]]
Ospiti sì graditi assai di rado
Fûr per me conosciuti. Or, se i congiunti
Di Kriemhilde di tanto al voler mio
145Ceder vorranno, dite voi che questo
Non lascin mai perchè al vicino estate
Vengano alla mia festa. Io sì mi penso
Che assai del piacer mio si sta da presso
Di mia donna ai congiunti. — Allor dicea
150Di giga il suonator, Swemmelin baldo;
Quando adunque sarà la vostra festa
In questa terra? perchè là da noi
Dir si possa cotesto ai vostri amici.
Re Ètzel disse: Del vicin solstizio
155Ai giorni. — Farem noi, Wärbelin disse,
Ciò che ingiungete a noi. — Ma la regina
Segretamente fe’ condurli a sue
Stanze riposte ed ebbe là coi messi
Lungo sermone. — Da ciò nacque poi
160Ben poca gioia a molti valorosi.[1]
- ↑ Si riferisce, come il solito, alla trista fine loro preparata.