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180 | gli elementi tecnici della pittura |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I principii scientifici del divisionismo.pdf{{padleft:194|3|0]]della traduzione dei rapporti fra i colori del vero in una scala accessibile ai colori in possesso dell'artista, proporzione che il pittore può imitare fedelmente e l'osservatore pienamente godere, quando si mantengano, come si è detto, i limiti di illuminazione del dipinto entro i termini consentiti dalle condizioni fisiologiche della vista.
Quindi, allorché, pel fine dell’imitazione del vero coi mezzi disponibili al pittore, si pone sul terreno la questione dell'intensità luminosa, bisogna riportarsi alla intensità di luce accessibile alle sostanze coloranti più chiare, delle quali il bianco è indubbiamente quello che, riflettendo maggior quantità di luce indecomposta, può coadiuvare l’artista nella imitazione degli effetti più intensi di luce, in unione al contrapposto somministrato dagli altri colori più oscuri che hanno nel nero il rappresentante migliore della privazione di ogni luce.
Rood, stabilito come 100 il potere luminoso della carta bianca e valendosi dei dischi giranti, offre queste proporzioni:
Bianco della carta | 100 |
Cinabro inglese | 25,7 |
Giallo cromo chiaro | 80,3 |
Verde smeraldo chiaro | 48,6 |
Blu di cobalto | 35 |
Oltremare | 7 |
non molto discordi dalle risultanze trovate dal Bellotti nel suo specchio delle luminosità di alcuni colori della tavolozza, che sono[1]:
Giallo cadmio | 78 |
Cinabro verde giallo | 25,7 |
Arancio cromo | 54 |
- ↑ G. Bellotti, Luce e coiori. Milano 1886, H. Hoepli, pag. 93.