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parte prima 75

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu{{padleft:146|3|0]]alla riforma arrecata alla società antica dell’India, fu l’abolizione totale delle caste: abolizione, alla quale i filosofi brâhmani col dogma della trasmigrazione erano involontariamente giunti, ma solo per la vita futura dell’anima trasmigrante. 3.° Nella pratica finalmente fu la istituzione d’una confraternita o comunità religiosa, sottoposta a certe discipline, la quale comprendeva tutti coloro che volevano godere del frutto ultimo degl’insegnamenti di Çâkyamuni, ossia della salvazione finale per mezzo del Nirvâna.


Capitolo III.


Storia del Buddhismo e svolgimento delle dottrine buddhiche.


Le croniche e gli annali che fanno parte della letteratura buddhica, possono a buon diritto prender posto fra i più importanti documenti storici; inquantochè è noto, che alcuni de’ fatti che vi sono narrati furono presi come a fondamento della cronologia, nella storia dell’India. È cosa perciò di gran momento conoscere con la maggiore esattezza possibile l’epoca, nella quale la nuova dottrina di Çâkya apparve in mezzo alle altre sètte religiose e alle altre scuole filosofiche, che fiorivano nella valle del Gange. Anzi, come osserva il Remusat, non v’è forse in tutta la storia dell’Oriente una data così importante a stabilire, quanto questa; collegandosi anche alla storia d’una delle più grandi rivoluzioni, che siano avvenute nelle credenze di molti popoli dell’Asia.[1] Un


  1. Mélanges Asiatiques, t. i, p. 114.
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