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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu{{padleft:169|3|0]]Mahâkâçyapa[1] fu il primo di questi Papi del Buddhismo; e dopo dieci anni trasmise la sua autorità ad Ananda, che la tenne fino a che non morì: cioè fino a pochi anni dopo la morte di Ajâtaçatru, re del Magadha. Il patriarca che successe ad Ananda fu Çânakavâsa o Çânavâsika, sotto il quale si dice che accadesse la conversione del Kâçmîra. Il Kâçmîra fu infatti la prima contrada, o una delle prime, che ricevettero la nuova religione, dopo che dal paese del Magadha, dove essa nacque, cominciò a dilatarsi ed estendersi per opera degli zelanti apostoli delle verità buddhiche. Madhyântika, da alcuni messo fra i patriarchi, da altri no, e che Hsüan-Tsang e Târanâtha[2] dicono discepolo immediato di Ananda, fu colui che operò la conversione degli uomini di quella nazione; conversione che la leggenda narra nel modo seguente. Madhyântika[3] viveva in un convento di Benares, quando gli abitanti cominciarono ad esser molestati dal numero straordinario di Bhikshu, monaci mendicanti, di cui quella città rigurgitava; allora Madhyântika con dieci mila compagni prese il volo per l’aria, e andò sul monte Uçîra. Di là discese nel Kâçmîra che era allora abitato dai Draghi (Nâga); e dopo aver cacciato quei mostri, chiamò a sè cinquecento monaci, fra quelli che lo avevano seguìto, e prese dimora con loro nel paese. Molte delle tribù circonvicine, attirate dalla sua santità, andarono in quel luogo; ed egli fondò città, villaggi e
- ↑ Vedi cap. i, p. 44, nota 1.
- ↑ Hsüan-Tsang, autore del Hsi-yü-Ki o Ta-thang-Hsi-yu-Ki, relazione d’un viaggio nell’India e contrade all’ovest della Cina (619-645 d. C). — Târanâtha, autore d’una storia del Buddhismo nell’India, in tibetano, di cui abbiamo parlato.
- ↑ II nome di Madhyântika, in tibetano è tradotto Nyi-ma-hi-gung, «il mezzo del sole».