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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu{{padleft:349|3|0]]Shu-king, la voce Shèn, è usata a significare tanto spiriti in generale, come sarebbero gli spiriti del Cielo, delle montagne, dei fiumi,[1] quanto a significare l’anima o lo spirito dei defunti.[2] Soltanto si trova per la prima volta nei King, a designare tali esseri, l’espressione Kuei-shèn nella Parte II del «Libro delle Istorie», e la incontriamo poi altre tre volte nella stessa opera.[3] Per indicare poi tutti gli spiriti in complesso, i libri canonici dicono qualche volta Pai-shèn, «i Cento spiriti»,[4] ovvero Khün-shèn, «il gregge dei genii».[5] La voce shèn non si trova che raramente adoperata in Mencio, nel significato attributivo di misterioso, ammirabile;[6] e una volta sola nel significato di genii, spiriti.[7] Nei libri di Confucio ricorre un po’ più spesso, insieme con la parola Kuei, «Demon».[8]
Che cosa s’intende propriamente per Shèn? — «Si chiama Shèn, dicono le Scritture canoniche, tutto quel che esce dall’ordinario procedere degli avvenimenti;[9] — quel che tutte le cose hanno di maraviglioso e di astratto;[10] — quel che è imperscrutabile nella evolu-
- ↑ Shih-king, ii, i, v, 1; ii, vi, iii, 4, 5; ii, vi, viii, 2; iii, ii, viii, 3; iii, iii, ii, 7; iii, iii, iv, 1, 2; — Shu-king, ii, ii, 21; iv, viii, (ii), 11; v, iii, 8.
- ↑ Shih-king, ii, i, vi, 5; ii, vi, v, 2, 3, 4, 5, 6; iii, i, v, 5; iii, i, vi, 2; — Shu-king, ii, ii, 19.
- ↑ Sku-king, ii, ii, 18; iv, iv, 2; iv, v, (iii), 1; v, vi, 6.
- ↑ Shih-king, iii, ii, viii, 3; — Meng-tse, v, i, v, 6.
- ↑ Shu-king, ii, i, 6.
- ↑ Mèng-tse, vii, i, xiii, 3; vii, ii, xxv, 8.
- ↑ Mèng-tse, v, i, v, 6.
- ↑ Cung-yung, xvi, 4; xxiv, 1; xvi, 1; xxix, 3, 4; — Lün-yü, iii, 12, 1; vi, 20; viii, 21; xi, 11.
- ↑ Li-ki, xviii, 23.
- ↑ Yi-king, Shuo-kua-cuan.