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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu{{padleft:372|3|0]]nese quasi uscito allora dalla barbarie, che c’insegna che il savio Shun fu incaricato dall’imperatore Yao di fare osservare questi cinque obblighi supremi.[1] La virtù sta nel pieno adempimento di essi; e gli uomini, che per eccellenza la ebbero, furono quei grandi dell’Antichità, di continuo portati a modello, a ogni pagina, ne’ libri di quelle genti. Bisogna prenderli ad esempio: da ciò dipende la felicità dell’uomo, e la pace e la prosperità dello Stato. Laonde Confucio e la sua scuola non si stancan di ripetere: «Imitate la virtù degli avi, e renderete illustre la patria vostra».
Capitolo II.
Confucio e la sua scuola.
§ 1. — Più di undici secoli avanti l’era nostra incominciò a regnare nell’Impero di Mezzo la dinastia che vide nascere Confucio, Mencio e altri filosofi di questa scuola, i quali elaborarono e composero quei libri che chiameremo «Le Scritture sacre della Cina»: sacre, non perchè opera soprumana, ma perchè contengono molte di quelle verità, che più tardi, sotto altra forma, apparvero anche in altri codici di morale e di religione, compilati coll’aiuto e per comando d’alcun Dio. Wen-wang
- ↑ Shu-king, ii, i, 2.