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338 | parte seconda |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu{{padleft:413|3|0]]vento, dicono gli autori dell’Impero di Mezzo, smuove col soffio tutte le cose, siffatte poesie smuovono e trasformano gli uomini. Per mezzo di quelle, continua Puh-shang, i grandi educano i piccoli, e li mettono sulla buona strada; e i piccoli riprendono e mordono i vizi dei grandi. Vien poi il genere descrittivo (Fu), il metaforico (Pi), l’allusivo (Hsing), e i due ultimi detti Sung e Ya. Questi sono così definiti dall’autore più volte menzionato: «Quando il soggetto si riferisce alle cose di un dato paese, e non prende di mira che gl’individui, il genere si chiama, come dicemmo, Fung; ma se il soggetto concerne alle cose del governo di tutto l’Impero, e si propone d’educare gli uomini in generale, allora si dice Ya: con parola che significa rettificare, governare. Questo vocabolo vuole eziandio significare le cagioni del crescere e del deperire dei regni; e siccome le vicende de’ governi nascono or da grandi or da piccole cagioni; così le poesie che trattano siffatti soggetti, si dividono in Ta-Ya e Siao-Ya, ossia in massime e in minime. Con le poesie dette Sung si loda poi la personificazione della virtù; e s’innalza un canto ai Genii immortali, per far loro conoscere le egregie imprese compiute da quella».[1] Altri invece chiamano Sung questa specie di canzoni, perchè destinate al culto degli antenati, inquanto che con esse si lodavano gli atti degl’illustri trapassati; o, in generale, chiamavano così gl’inni sacri cantati con la musica in occasione di sacrifici solenni.[2] I quattro primi generi di poesia, Fung,