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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu{{padleft:542|3|0]]quest’ultima fosse lavoro d’un personaggio favoloso chiamato Huang-shi-kung, il quale in ricompensa di certi atti d’umiltà fatti da un celebre Taose per nome Cang-liang o Cang-tse-fang, che viveva intorno a dugent’anni av. C., glielo diede in regalo. Questa scrittura che ancora si conserva, e che è posta alcuna volta in appendice alle edizioni del libro di Lao-tse, è di qualche importanza; non ostante che il Ma-Tuan-lin la chiami uno «zibaldone senza principio nè regola, composto di passi tolti da ogni sorta di libri».[1]
Un altro antico monumento scritto si vantano i Taosi di possedere, contemporaneo al Tao-te-king; e questo si attribuisce a Yin-hsi, primo discepolo di Lao-kün, del quale discorremmo già a suo luogo.[2] Negli antichi ricordi della dinastia degli Han si fa menzione di nove capitoli attribuiti a costui; ma nelle storie delle famiglie Sui e Thang non ve n’è fatta più menzione. Soltanto negli anni yung-kia (307-313 d. C.) si credè d’aver rinvenuto il detto libro, a capo del quale era una perfezione che portava il nome di Liu-Hsiang;[3] ma lo stile del libro e della perfezione dimostrano chiaramente che l’opera è apocrifa.[4]
Ma venendo a scrittori, tra’ più antichi e più celebri, della scuola di Lao-tse, su l’autenticità de’ quali non può cader dubbio, sono da nominare Wén-tse,[5] Cuang-tse e
- ↑ Wén-hsien-thung-khao, lib. 211, fol. 27.
- ↑ Vedi pag. 447 e seg.
- ↑ Vedi pag. 396-397.
- ↑ La tradizione parla anche di un altro libro in quindici capitoli, intorno alla dottrina del Tao scritto da Lao-lai-tse, contemporaneo di Confucio e di Lao-tse: libro oggi perduto.
- ↑ Wén-tse di casato chìamavasi Sin, ed era anche cognominato Ki-jén: era nativo di Kuei-kiu in Ho-nan.