< Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

parte seconda 513

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu{{padleft:590|3|0]]Distruggere i nidi degli uccelli; e tappare i buchi, dove stanno gl’insetti. (41)[1]

Costringere gl’insetti ad uscire da’ loro nidi; e spaventare gli uccelletti che dormono su gli alberi. (40)

Uccidere le femmine pregne, o rompere le uova. (42)

Uccidere animali per cuocerli, senz’altro motivo che mangiarli. (32)[2]

Far perire gli alberi col veleno. (88)[3]

[4]


  1. «I nidi sono come le case degli uomini; se voi le distruggete, dove volete che i poveri uccellini depositino le uova, e allevino i bambini? I buchi sono come le porte delle nostre case; se voi li tappate, non è come voler far morire una intera famiglia di bestioline innocenti?». — Commento.
  2. «Per offrir sagrificii, per nutrire i genitori malati o vecchi, per fare onore a un ospite, non si può fare a meno d’uccidere qualche animale domestico; inquantochè ciò viene prescritto dal rituale. Ma se voi li uccidete per soddisfare alla vostra ingordigia o ghiottoneria, commettete peccato. Il Li-ki dice: — L’imperatore non uccida un bue senza motivo, un cortigiano non uccida senza motivo un montone, un cittadino qualunque non uccida un cane o un porco. Ogni volta che si ammazza un animale domestico, si trasgrediscono le leggi canoniche. — Oggidì vi sono tanti, che, per un sol desinare, uccidono parecchi animali di diversa sorte. Vi è chi getta nella padella i gamberi e i pesciolini vivi vivi; chi leva dal ventre materno l’ammalino non nato, per avere la carne più tenera. Tutto per soddisfare alla gola; senza pensare che si commetton peccati, che tosto o tardi il Cielo punisce severamente». — Commento.
  3. «I vecchi alberi spesso son luogo di ritrovo o di riparo ai demonii e agli spiriti; se dunque a colui che li abbatte con l’ascia accade sovente disgrazia; tanto più severamente il Cielo punirà coloro che col veleno fanno morire quelle piante». — Commento.
  4. cari? Gli antichi dicevano: Non uccidete gli uccelli che hanno già tre primavere d’età: i loro figliuolini sono nel nido che aspettano. E così è anche degli animali quadrupedi». — Commento al Kan-yin-phien.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.