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366 | il mistero del poeta |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il Mistero del Poeta (Fogazzaro).djvu{{padleft:370|3|0]]tra in quell’alta solitudine, a duecento metri sul fiume. Violet era muta, oppressa dall’ammirazione. Sedette presso all’entrata della fronte opposta al Reno, riposando quasi lo sguardo sulle vicine cupole verdi dei coni che sorgono dietro il Drachenfels; e dichiarò che non avrebbe potuto ammirare altro così presto, e che rinunciava quindi a salir sulla cima dove son le rovine del castello antico. Volle però ad ogni costo che vi salissi io. Gli Steele, che conoscevano già le rovine, decisero di rimaner con Violet; Paolo andò a esaminare da vicino gli animali di bronzo che posano sulle terrazze esterne, e la signora Emma si mise a trascrivere sul suo taccuino l’iscrizione che si legge sulla fronte nord-ovest della Burg. Quando partii Violet era sola. Vicino a lei stava scritto a mosaico sul suolo:
Geh hin, gch’aus |
Bleib’ Freund! — diss’ella porgendomi la mano con un sorriso.
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