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206 il trentino.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il Trentino.djvu{{padleft:227|3|0]]riflettendo al fatto che essa spira con maggior forza e frequenza nella primavera e nell’estate, vale a dire in quelle stagioni, nelle quali le piante si trovano nel primo sviluppo. È credenza dei contadini che l’assenza della brezza quotidiana del Garda indichi mutazione di tempo e tale credenza trova conferma nel fatto, che le mancanze di regolarità dipendono da disturbi di correnti maggiori.

L’ora è detta anche andèr (da andare) dagli abitanti della riviera meridionale del Lago, perchè favorevole alla partenza ed il suo nome, che si pronuncia con un ò aperto, equivale con molta probabilità ad aura latino, e ben difficilmente esprime, come altri vorrebbero, la puntualità colla quale si manifesta. Oltre l’ora, che soffia da mezzogiorno a settentrione, dominano

sul Lago di Garda: la vinessa (da Venezia) o vento di E. e il sover (superus), che in direzione da N. a S. spira dalla mezzanotte al mezzogiorno ed è chiamato dagli abitanti di Torbole paesano[1].



  1. Cfr. Marinelli. Op. cit., voi- IV, pag. 796 e l’Umlauft., op. cit., Cap. XIII. pag. 420.







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