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xi.Profilo psicologico; istruzione; biblioteche; ecc. 265

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Per dare un’idea delle caratteristiche della delinquenza trentina raccolgo in uno specchietto i dati relativi al numero dei reati più frequenti, dati che desumo dal lavoro già citato del Menestrina:


Come si vede, gli omicidi e le uccisioni sono più frequenti degli altri reati, il che vuol dire che la delinquenza trentina è ancor lontana dal compiere quell’evoluzione, per cui i reati di violenza cedono il posto a quelli commessi con frode; anzi pare che dall’ottantacinque in poi sieno in diminuzione perfino le truffe. Considerata invece la delinquenza trentina in rapporto a quella della Lombardia o della Venezia, essa ci offre dei dati consolanti. Nel Trentino la media annuale degli omicidi d’ogni specie su 100.000 abitanti è di 1.17, vale a dire è inferiore a quella di tutte le provincie italiane, che raggiungono il minimo nella Lombardia con 2.91 e nel Veneto con 3.55;[1] la media annua pei ferimenti è di 16.2 per ogni 100.000, quella delle falsità di 36.2; queste ultime ammontano invece nella Lombardia a 33.5, nel Veneto a 27.97, nel regno intero a 39.47.

Un reato di cui il Trentino sembra avere la privativa in tutto l’impero austriaco, — come la Bucovina l’ha per i delitti contro le leggi sull’ubbriachezza — è la refrattarietà alla leva militare. In tutto l’impero non v’ha tribunale presso

Cfr. Bodio. Demografia d’Italia nella Terra del Marinelli. Milano.



  1. Cfr. Bodio. Demografia d’Italia nella Terra del Marinelli. Milano.
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