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Capitolo Dodicesimo.
Statistica economica: agricoltura; selvicoltura; industrie;
credito e risparmio; depositi minerali; viablità.
1. Agricoltura. Un rapido sguardo alla carta geografica del
Trentino e alla tavola, che racchiude le cifre dimostranti le
diverse colture e i dati complessivi dei terreni produttivi e
improduttivi del Trentino (V. pag. 268), ci convince che in
esso non vi è un solo bricciolo di terra esposto al sole — sia
pur anche sull’orlo di un precipizio — dove la mano del paziente
contadino non lasci una traccia di sudata industria. E,
dove manca la terra vegetale, fra i gioghi più ardui, il montanaro
ve la porta, resistendo alle fatiche più gravi pur di
strappare ad essa con pertinace lavoro aspri e miseri frutti.
L’agricoltura fu per molti anni il nervo della produzione del
Trentino; attualmente essa attraversa un periodo di crisi;
gravata di debiti vecchi e di imposte nuove non s’è ancor
messa risolutamente su di una base razionale e scientifica.
Esponendo la statistica delle professioni, abbiamo accennato al sistema della piccola proprietà prevalente nel Trentino. Giova ora assodare questo nostro asserto con delle cifre, che desumiamo da una statistica[1] del 1880 e che sono tanto eloquenti da non aver proprio bisogno dei commenti. Vediamo anzitutto tali cifre per i distretti, che si sogliono dire di pianura, Trento (città e circondario), Rovereto (città e circondario), Riva e Borgo. A Trento, fatta eccezione dei boschi, si avevano 29.406 possessioni fondiarie: di queste 3 sole sopra i 1Ó0 ettari; 200 sopra i 10 ett,; 9300 da 0.5 a 10 ett.; 3000 con ett. 0.33 fino a 0.5; 8200 con mq. 350 a 3500; 8703 sotto i 350 mq.
- ↑ Kaltenegger. Rinder der oesterreichischen Alpinlinder. I. Band; III u. IV Heft. Wien 1884.