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la ricchezza dei poveri. | 57 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Jessie White La miseria di Napoli.djvu{{padleft:71|3|0]]strazione, che ha durato solo cinque anni, col tacito consenso che, se i risultati immediati venivano pro vati buoni, l’amministrazione sarebbe giustificata.[1]
»Eppure quelli che studiano i ricordi del passato, non per divorare le narrazioni di battaglie, nè per deliziarsi negli scandali delle Corti, ma per iscoprire come sono nate leggi e istituzioni, come si sono elaborate, quali effetti hanno prodotto, si convincono non sussistere verità più lampante di questa, che generazioni e generazioni si succedono e scompaiono, prima che si possano tracciare le conseguenze di un’azione.
»Prendiamo l’esempio fornito dalle nostre leggi sui poveri, Poor Laws. Quando il villeinage scomparve e i servi non furono più mantenuti dai loro padroni, quando i feudatarii nè comandavano nè curavano i vassalli, — si formò una classe di mendicanti, di robusti mascalzoni, la quale preferiva il rubare al lavorare, come dice lo Shakespeare, e nel tempo di Riccardo II diedesi autorità ai giudici e ai magistrati su questi turbatori della pace pubblica, ed essi obbligarono servi, lavoranti e mendicanti a star fermi nelle loro località rispettive, è gli abitanti di dette località furono resi responsabili pei mendicanti, che erano veramente inabili al lavoro, e così s’è riprodotta in forma generale l’idea feudale dell’uomo legato al suolo, — al suolo che deve dargli sussistenza. — Ora i fautori di quelle leggi
- ↑ Qui l’Oratore si riferisce all’inchiesta intorno alla legge recentemente introdotta per regolare la prostituzione che egli crede non giustificata, quando anche fosse provveduto che la malattia ne viene diminuita, a causa dei mali morali che si legalizzano e accrescono e si trasmettono alle generazioni future.