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Distruzione di Sodoma. GENESI, 19. Scampo di Lot

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30  Ed Abrahamo disse: Deh! non adirisi il Signore, ed io parlerò: Forse vi se ne troveranno trenta. E il Signore disse: Io nol farò, se ve ne trovo trenta.

31  Ed Abrahamo disse: Ecco, ora io ho impreso di parlare al Signore: Forse vi se ne troveranno venti. E il Signore disse: Per amor di que’ venti, io non la distruggerò.

32  Ed Abrahamo disse: Deh! non adirisi il Signore, ed io parlerò sol questa volta: Forse vi se ne troveranno dieci. E il Signore disse: Per amor di que’ dieci, io non la distruggerò.

33  E quando il Signore ebbe finito di parlare ad Abrahamo, egli se ne andò; ed Abrahamo se ne ritornò al suo luogo.

Distruzione di Sodoma; scampo di Lot.

19
  OR que’ due Angeli giunsero in Sodoma, in su la sera; e Lot sedeva alla porta di Sodoma; e come egli li vide, si levò per andar loro incontro, e s’inchinò verso terra.

2  E disse: Or su, signori miei, io vi prego, riducetevi in casa del vostro servitore, e statevi questa notte ad albergo, e vi lavate i piedi; poi domattina voi vi leverete, e ve ne andrete al vostro cammino[1]. Ed essi dissero: No; anzi noi staremo questa notte in su la piazza.

3  Ma egli fece loro gran forza, tanto che essi si ridussero appo lui, ed entrarono in casa sua. Ed egli fece loro un convito, e cosse de’ pani azzimi, ed essi mangiarono.

4  Avanti che si fossero posti a giacere, gli uomini della città di Sodoma intorniarono la casa, giovani e vecchi, tutto il popolo, fin dalle estremità della città.

5  E chiamarono Lot, e gli dissero: Ove son quegli uomini che son venuti a te questa notte? menaceli fuori, acciocchè noi li conosciamo.

6  E Lot uscì fuori a loro, in su la porta, e si serrò l’uscio dietro.

7  E disse: Deh! fratelli miei, non fate male.

8  Ecco, ora io ho due figliuole che non hanno conosciuto uomo; deh! lasciate che io ve le meni fuori, e fate loro come vi piacerà; solo non fate nulla a questi uomini; perciocchè per questo son venuti all’ombra del mio coperto.

9  Ma essi gli dissero: Fatti in là. Poi dissero: Quest’uno è venuto qua per dimorarvi come straniere, e pur fa il giudice; ora noi faremo peggio a te che a loro. Fecero adunque gran forza a quell’uomo Lot, e si accostarono per romper l’uscio.

10  E quegli uomini stesero le mani, e ritrassero Lot a loro, dentro alla casa; poi serrarono l’uscio.

11  E percossero d’abbarbaglio gli uomini
ch’erano alla porta della casa, dal minore al maggiore; onde essi si stancarono, per trovar la porta.


12  E quegli uomini dissero a Lot: Chi de’ tuoi è ancora qui? fa’ uscir di questo luogo generi, figliuoli e figliuole, e chiunque è de’ tuoi in questa città.

13  Perciocchè noi di presente distruggeremo questo luogo; perchè il grido loro è grande nel cospetto del Signore; e il Signore ci ha mandati per distruggerlo.

14  Lot adunque uscì fuori, e parlò a’ suoi generi, che doveano prender le sue figliuole, e disse loro: Levatevi, uscite di questo luogo; perciocchè il Signore di presente distruggerà questa città. Ma parve loro ch’egli si facesse beffe.

15  E, come l’alba cominciò ad apparire, gli Angeli sollecitarono Lot, dicendo: Levati, prendi la tua moglie, e le tue due figliuole che qui si ritrovano; che talora tu non perisca nell’iniquità della città.

16  Ed egli s’indugiava; ma quegli uomini presero lui, la sua moglie e le sue due figliuole, per la mano (perciocchè il Signore voleva risparmiarlo), e lo fecero uscire, e lo misero fuor della città.

17  E quando li ebber fatti uscir fuori, il Signore disse: Scampa sopra l’anima tua; non riguardare indietro, e non fermarti in tutta la pianura; scampa verso il monte, che talora tu non perisca.

18  E Lot disse loro: Deh! no, Signore.

19  Ecco, ora il tuo servitore ha trovato grazia appo te, e tu hai usata gran benignità in ciò che hai fatto verso me, conservando in vita la mia persona; ma io non potrò scampar verso il monte, che il male non mi giunga, onde io morrò.

20  Deh! ecco, questa città è vicina, per rifuggirmici, ed è poca cosa; deh! lascia che io mi salvi là (non è ella poca cosa?), e la mia persona resterà in vita.

21  Ed egli gli disse: Ecco, io ti ho esaudito eziandio in questa cosa, per non sovverter quella città, della quale tu hai parlato.

22  Affrettati, scampa là; perciocchè io non potrò far nulla, fin che tu non vi sii arrivato. Perciò quella città, è stata nominata Soar.

23  Il sole si levava in su la terra, quando Lot arrivò a Soar.

24  E il Signore fece piover dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra, solfo e fuoco, dal Signore[2].

25  E sovvertì quelle città e tutta la pianura, e tutti gli abitanti di esse città, e le piante della terra.

26  Or la moglie di Lot riguardò di dietro a lui, e divenne una statua di sale.

27  Ed Abrahamo, levatosi la mattina a buon’ora, andò al luogo ove si era fermato davanti al Signore.

28  E, riguardando verso Sodoma e Go-


  1. Eb. 13. 2
  2. Ger. 49. 18; 2 Piet. 2. 6

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