< Pagina:La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
la benedizione paterna. GENESI, 28. Fuga di Giacobbe.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu{{padleft:31|3|0]]

Isacco suo padre; e come egli l’ebbe tastato, disse: Cotesta voce è la voce di Giacobbe, ma queste mani son le mani di Esaù.

23  E nol riconobbe; perciocchè le sue mani erano pelose, come le mani di Esaù, suo fratello; e lo benedisse.

24  E disse: Sei tu pur desso, figliuol mio Esaù? Ed egli disse: , io son desso.

25  Ed egli disse: Recami della cacciagione del mio figliuolo, acciocchè io ne mangi, e che l’anima mia ti benedica. E Giacobbe gliela recò, e Isacco mangiò. Giacobbe ancora gli recò del vino, ed egli bevve.

26  Poi Isacco suo padre gli disse: Deh! appressati e baciami, figliuol mio.

27  Ed egli si appressò, e lo baciò. E Isacco odorò l’odor dei vestimenti di esso, e lo benedisse[1]; e disse: Ecco l’odor del mio figliuolo, simile all’odor di un campo che il Signore ha benedetto.

28  Iddio adunque ti dia della rugiada del cielo, E delle grassezze della terra, Ed abbondanza di frumento e di mosto.

29  Servanti i popoli, Ed inchininsi a te le nazioni; sii padrone de’ tuoi fratelli, Ed inchininsi a te i figliuoli di tua madre[2]; Sieno maledetti coloro che ti malediranno, E benedetti coloro che ti benediranno.

30  E come Isacco ebbe finito di benedir Giacobbe, ed essendo appena Giacobbe uscito d’appresso ad Isacco suo padre, Esaù suo fratello giunse dalla sua caccia.

31  E apparecchiò anch’egli delle vivande saporite, e le recò a suo padre, e gli disse: Levisi mio padre, e mangi della cacciagion del suo figliuolo; acciocchè l’anima tua mi benedica.

32  E Isacco suo padre gli disse: Chi sei tu? Ed egli disse: Io sono Esaù tuo figliuolo primogenito.

33  E Isacco sbigottì di un grandissimo sbigottimento, e disse: Or chi è colui che prese della cacciagione, e me la recò; talchè, avanti che tu fossi venuto, io mangiai di tutto ciò ch’egli mi presentò, e lo benedissi? ed anche sarà benedetto.

34  Quando Esaù ebbe intese le parole di suo padre, fece un grande ed amarissimo gridare: poi disse a suo padre: Benedici me ancora, padre mio[3].

35  Ed egli gli disse: Il tuo fratello è venuto con inganno, ed ha tolta la tua benedizione.

36  Ed Esaù disse: Non fu egli pur nominato Giacobbe?[4] egli mi ha frodato già due volte; egli mi tolse già la mia primogenitura; ed ecco, ora mi ha tolta la mia benedizione. Poi disse a suo padre: Non mi hai tu riserbata alcuna benedizione?

37  E Isacco rispose, e disse ad Esaù: Ecco, io l’ho costituito tuo padrone, e
gli ho dati tutti i suoi fratelli per servi; e l’ho fornito di frumento e di mosto; ora dunque, che ti farei io, figliuol mio?

38  Ed Esaù disse a suo padre: Hai tu una sola benedizione, padre mio? benedici ancora me, padre mio. E alzò la voce, e pianse.

39  E Isacco suo padre rispose, e gli disse: Ecco, la tua stanza sarà in luoghi grassi di terreno, E per la rugiada del cielo disopra.

40  E tu viverai con la tua spada, E servirai al tuo fratello; Ma egli avverrà che, dopo che tu avrai gemuto, Tu spezzerai il suo giogo d’in sul tuo collo[5].

41  Ed Esaù prese ad odiar Giacobbe, per cagion della benedizione, con la quale suo padre l’avea benedetto; e disse nel suo cuore: I giorni del duolo di mio padre si avvicinano; allora io ucciderò Giacobbe mio fratello.

42  E le parole di Esaù, suo figliuol maggiore, furono rapportate a Rebecca; ed ella mandò a chiamar Giacobbe, suo figliuol minore, e gli disse: Ecco, Esaù tuo fratello si consola intorno a te, ch’egli ti ucciderà.

43  Ora dunque, figliuol mio, attendi alla mia voce; levati, fuggitene in Charan, a Labano, mio fratello.

44  E dimora con lui alquanto tempo, finchè l’ira del tuo fratello sia racquetata;

45  finchè il cruccio del tuo fratello sia racquetato inverso te, e ch’egli abbia dimenticato ciò che tu gli hai fatto; e allora io manderò a farti tornar di là; perchè sarei io orbata di amendue voi in uno stesso giorno?

46  E Rebecca disse ad Isacco: La vita mi è noiosa per cagion di queste Hittee; se Giacobbe prende moglie delle figliuole degli Hittei, quali son queste che son delle donne di questo paese, che mi giova il vivere?

Visione e voto di Giacobbe in Betel.

28
  ISACCO adunque chiamò Giacobbe, e lo benedisse, e gli comandò, e gli disse: Non prender moglie delle figliuole di Canaan[6].

2  Levati, vattene in Paddan-aram, alla casa di Betuel, padre di tua madre, e prenditi di là moglie, delle figliuole di Labano, fratello di tua madre.

3  E l’Iddio Onnipotente ti benedica, e ti faccia fruttare, e crescere; talchè tu diventi una raunanza di popoli.

4  E ti dia la benedizione di Abrahamo; a te, ed alla tua progenie teco; acciocchè tu possegga il paese dove sei andato peregrinando, il quale Iddio donò ad Abrahamo[7].

5  Isacco adunque ne mandò Giacobbe;


  1. Eb. 11. 20
  2. Gen. 25. 23; 49.8
  3. Eb. 12. 16,17
  4. cioe soppiantatore.
  5. Eb. 11. 20
  6. Gen. 24. 3 Deut. 7. 3
  7. Gen. 17. 8

23

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu{{padleft:31|3|0]]

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.