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Il campo dei Siri abbandonato 2 RE, 8. Hazael diviene re di Siria.

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cuno, nè voce alcuna d’uomo; ma sol vi sono i cavalli, e gli asini legati, e i padiglioni, come erano prima.

11  Allora le guardie della porta gridarono, e fecero assapere la cosa nella casa del re.

12  E il re si levò di notte, e disse a’ suoi servitori: Ora io vi dichiarerò quello che i Siri ci hanno fatto; hanno saputo che noi siamo affamati, e per ciò sono usciti del campo, per nascondersi per la campagna, dicendo: Quando saranno usciti della città, noi li prenderemo vivi, ed entreremo nella città.

13  Ma uno de’ servitori del re rispose, e disse: Deh! prendansi cinque di que’ cavalli che son rimasti nella città (ecco, sono come tutta la moltitudine d’Israele ch’è rimasta in esso; come tutta la moltitudine d’Israele ch’è perita); e mandiamo a vedere che cosa è.

14  Presero adunque due coppie di cavalli; e il re mandò degli uomini sopra quelli, dietro al campo de’ Siri, dicendo: Andate, e vedete.

15  E coloro andarono dietro a’ Siri, fino al Giordano; ed ecco, tutta la via era piena di vestimenti e d’arnesi, che i Siri aveano gittati via, affrettandosi di fuggire. E que’ messi ritornarono, e rapportarono il fatto al re.

16  Allora il popolo uscì, e predò il campo de’ Siri; e lo staio del fior di farina si ebbe per un siclo, e le due staia dell’orzo altresì per un siclo, secondo la parola del Signore.

17  E il re costituì alla guardia della porta il capitano, sopra la cui mano egli si appoggiava; e il popolo lo calpestò nella porta, onde egli morì, secondo che l’uomo di Dio avea detto, quando parlò al re, allora ch’egli scese a lui.

18  Perciocchè, quando l’uomo di Dio parlò al re, dicendo[1]: Domani, a quest’ora, lo staio del fior di farina si avrà alla porta di Samaria per un siclo, e le due staia dell’orzo altresì per un siclo,

19  quel capitano avea risposto all’uomo di Dio, ed avea detto: Ecco, avvegnachè il Signore facesse delle cateratte nel cielo, questo potrebbe egli però avvenire? Ed egli gli avea detto: Ecco, tu il vedrai con gli occhi tuoi, ma tu non ne mangerai.

20  E così gli avvenne; perciocchè il popolo lo calpestò nella porta, ed egli morì.

I sette anni di fame. Le terre della Sunamita.

8
  ORA Eliseo parlò a quella donna, il cui figliuolo egli avea tornato in vita[2], dicendo: Levati, vattene con la tua famiglia, e dimora ove tu potrai; perciocchè il Signore ha chiamata la fame, ed ella è già venuta nel paese per sette anni.

2  Quella donna dunque si levò, e fece come l’uomo di Dio le avea detto, e se ne andò con la sua famiglia, e dimorò nel paese de’ Filistei sette anni.

3  Ed in capo di sette anni, quella donna ritornò dal paese de’ Filistei; poi uscì, per richiamarsi al re della sua casa, e delle sue possessioni.

4  Or il re parlava con Ghehazi, servitor dell’uomo di Dio, dicendo: Deh! raccontami tutte le gran cose ch’Eliseo ha fatte.

5  E mentre egli raccontava al re come egli avea tornato in vita un morto, ecco, la donna, il cui figliuolo Eliseo avea tornato in vita, venne a richiamarsi al re della sua casa, e delle sue possessioni. E Ghehazi disse: O re, mio signore, costei è quella donna, e costui è il suo figliuolo, il quale Eliseo ha tornato in vita.

6  E il re ne domandò la donna, ed ella gli raccontò il fatto. E il re le diede un eunuco, al quale disse: Fa’ restituire a costei tutto quello che le appartiene, e tutti i frutti delle sue possessioni, dal dì ch’ella lasciò il paese, infino ad ora.

Hazael diviene re di Siria.

7  ORA Eliseo venne in Damasco. E Ben-hadad, re di Siria, era infermo, e gli fu rapportato che l’uomo di Dio era venuto là.

8  E il re disse ad Hazael[3]: Prendi in mano un presente, e vattene a trovar l’uomo di Dio, e domanda per lui il Signore, se io guarirò di questa infermità.

9  Hazael adunque andò a trovarlo; e prese un presente in mano, e il carico di quaranta cammelli di tutte le cose le più squisite di Damasco; e venne, e si presentò davanti a lui, e disse: Ben-hadad, re di Siria, tuo figliuolo, mi ha mandato a te, per dirti: Guarirò io di quest’infermità?

10  Ed Eliseo gli disse: Va’, digli: Veramente tu guarirai; ma pure il Signore mi ha fatto vedere che per certo egli morrà.

11  Poi l’uomo di Dio fermò il viso, e l’affissò sopra Hazael, tanto ch’egli n’ebbe vergogna; poi pianse[4].

12  Ed Hazael disse: Perchè piange il mio signore? Ed egli disse: Perciocchè io so il male che tu farai a’ figliuoli d’Israele[5]; tu metterai a fuoco e fiamma le lor fortezze, ed ucciderai con la spada i lor giovani, e sbatterai i lor fanciulli, e fenderai le lor donne gravide.

13  Ed Hazael disse: Ma che cosa è pure il tuo servitore, che non è altro che un cane, per fare queste gran cose? Ed Eliseo disse: Il Signore mi ha fatto vedere che tu sarai re sopra la Siria.

14  Ed Hazael si partì d’appresso Eliseo, e venne al suo signore. Ed esso gli disse:


  1. ver. 1, ecc.
  2. 2 Re. 4. 35
  3. 1 Re. 19. 15, ecc.
  4. Luca. 19. 41, ecc.
  5. 2 Re. 10. 32; 13.3, 7

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