< Pagina:La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
Davide implora perdono. SALMI 38, 39. Brevità della vita.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu{{padleft:484|3|0]]

via, ed egli t’innalzerà, acciocchè tu eredi la terra; quando gli empi saranno sterminati, tu lo vedrai.

35 Io ho veduto l’empio possente, e che si distendeva come un verde lauro;

36 Ma egli è passato via; ed ecco, egli non è più; ed io l’ho cercato, e non si è ritrovato.

37 Guarda l’integrità, e riguarda alla dirittura; perciocchè vi è mercede per l’uomo di pace[1].

38 Ma i trasgressori saranno distrutti tutti quanti; ogni mercede è ricisa agli empi.

39 Ma la salute de’ giusti è dal Signore[2]; egli è la lor fortezza nel tempo dell’afflizione;

40 Ed il Signore li aiuta e li libera; li libera dagli empi, e li salva; perciocchè hanno sperato in lui.

SALMO 38.

Dolore e pentimento per il peccato commesso. Ricorso a Dio per ottener perdono e salvezza.

Salmo di Davide, da rammemorare.

1 SIGNORE, non correggermi nella tua indegnazione[3]; e non castigarmi nel tuo cruccio.

2 Perciocchè le tue saette son discese in me, e la tua mano mi si è calata addosso.

3 Egli non vi è nulla di sano nella mia carne, per cagione della tua ira; le mie ossa non hanno requie alcuna, per cagion del mio peccato.

4 Perciocchè le mie iniquità trapassano il mio capo; sono a guisa di grave peso, son pesanti più che io non posso portare[4].

5 Le mie posteme putono, e colano, per la mia follia.

6 Io son tutto travolto e piegato; io vo attorno tuttodì vestito a bruno;

7 Perciocchè i miei fianchi son pieni d’infiammagione; e non vi è nulla di sano nella mia carne.

8 Io son tutto fiacco e trito; io ruggisco per il fremito del mio cuore.

9 Signore, ogni mio desiderio è nel tuo cospetto; ed i miei sospiri non ti sono occulti.

10 Il mio cuore è agitato, la mia forza mi lascia; la luce stessa de’ miei occhi non è più appo me.

11 I miei amici ed i miei compagni se ne stanno di rincontro alla mia piaga[5]; ed i miei prossimi si fermano da lungi[6].

12 E questi che cercano l’anima mia mi tendono delle reti; e quelli che procacciano il mio male parlano di malizie, e ragionano di frodi tuttodì.

13 Ma io, come se fossi sordo, non a-
scolto; e son come un mutolo che non apre la bocca[7].

14 E son come un uomo che non ode; e come uno che non ha replica alcuna in bocca.

15 Perciocchè, o Signore, io ti aspetto, tu risponderai, o Signore Iddio mio.

16 Perciocchè io ho detto: Fa che non si rallegrino di me; quando il mio piè vacilla, essi s’innalzano contro a me.

17 Mentre son tutto presto a cadere, e la mia doglia è davanti a me del continuo;

18 Mentre io dichiaro la mia iniquità, e sono angosciato per lo mio peccato[8];

19 I miei nemici vivono, e si fortificano; e quelli che mi odiano a torto s’ingrandiscono.

20 Quelli, dico, che mi rendono mal per bene; che mi sono avversari, in iscambio di ciò che ho loro procacciato del bene.

21 Signore, non abbandonarmi; Dio mio, non allontanarti da me.

22 Affrettati al mio aiuto, o Signore, mia salute[9].

SALMO 39.

Vigilanza sui proprii pensieri. La brevità della vita, il rispetto ai giudicii di Dio e la preghiera son freni all’impazienza.

Salmo di Davide, dato a Iedutun, capo de’ Musici.

1 IO aveva detto: Io prenderò guardia alle mie vie, che io non pecchi colla mia lingua; io guarderò la mia bocca con un frenello[10], mentre l’empio sarà davanti a me.

2 Io sono stato mutolo e cheto; ho eziandío taciuto il bene; ma la mia doglia si è inasprita.

3 Il mio cuore si è riscaldato dentro di me; un fuoco si è acceso, mentre io ravvolgeva questo nell’animo mio; onde io ho parlato colla mia lingua, dicendo:

4 O Signore, fammi conoscere il mio fine, e quale è il termine de’ miei dì[11]; fa ch’io sappia quanto io ho da vivere ancora in questo mondo.

5 Ecco tu hai ridotti i miei dì alla misura di un palmo[12], e il tempo della mia vita è come niente appo te; certo, ogni uomo, quantunque sia in piè, è tutta vanità. (Sela.)

6 Certo l’uomo va e viene in figura; certo in vano si travagliano tutti, e adunano de’ beni senza sapere chi li raccorrà[13].

7 Ma ora, Signore, che aspetto io? La mia speranza è in te.

8 Liberami da tutti i miei misfatti; non farmi essere il vituperio dello stolto.

  1. Is. 32. 17.
  2. Dan. 3. 17, 28; 6. 23.
  3. Sal. 6. 1.
  4. Mat. 11. 28.
  5. Luc. 10. 31, 32.
  6. Luc. 23. 49.
  7. 2 Sam. 16. 712.
  8. 2 Cor. 7. 9, 10.
  9. Is. 12. 2.
  10. Giac. 3. 2, ecc.
  11. Sal. 90. 12.
  12. Sal. 90. 4. ecc. Giac. 4. 14.
  13. Luc. 12. 20, 21.

476

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu{{padleft:484|3|0]]

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.