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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La capanna dello zio Tom, 1871.djvu{{padleft:396|3|0]]
la capanna dello zio tom
volontà a Colui che è infinito. Tom alzò li occhi verso le stelle del firmamento, stelle eterne, silenziose, imagini delle schiere serafiche che abbassano i loro sguardi sull’uomo; e la solitudine della notte risuonò delle parole d’un inno trionfale, che egli avea cantato in giorni ben più felici, ma non mai con tanta compunzione quanto adesso.
([1]) Fia disciolta la terra qual neve,
Di risplendere il sol cesserà;
Ma quel Dio che lassù mi riceve,
Mio tesoro in eterno sarà.
Quando, tronco di vita lo stame.
Più non battono il polso ed il cor.
Mi è concessa, oltre il denso velame.
Una vita di pace e di amor.
Si vedran cento secoli e cento
Sopra l’alme felici passar,
E il Dio sommo che tutti ha redento
Tornerem più festosi a lodar.
Coloro che hanno potuto apprezzare i costumi religiosi dei negri, sanno quanto siano comuni i racconti simili a quello che or ora abbiamo esposto. Noi stessi ne abbiamo intesi dalle stesse loro labbra non pochi commoventissimi. I psicologi ci parlano di uno stato in cui li affetti e le imagini dell’anima diventano così gagliardi, così prepotenti, che giungono a signoreggiare i sensi esterni, e rendon loro quasi palpabili le larve della fantasia. Chi può determinare sino a qual punto lo spirito del Signore degni servirsi delle facoltà umane come mezzi per rivelarsi agli afflitti e rinfrancare il loro coraggio? Se il povero schiavo abbandonato ha per fermo che Gesù Cristo gli è apparso e gli ha parlato, chi vorrà smentirlo? Non ha egli detto che la sua missione sarebbe in ogni tempo di consumare gli afflitti di cuore, di liberare gli oppressi?
Quando i primi albori risvegliarono li schiavi per tornare al lavoro dei campi, uno ve n’era tra quella torma grana, cenciosa, intirizzita, che camminava a viso alzato e sorridente; perchè questi assai più che negli uomini confidava nell’amore dell’Eterno, dell’Onnipotente. Ah Legrèe! fa pure esperimento di tutte le tue forze! L’agonia, i tormenti, l’umiliazione, il bisogno e la perdita di ogni cosa non potranno che accelerare il trionfo di quest’uomo, predestinato ad una corona immortale.
- ↑ La traduzione di questi versi la debbo ad un amico. Il Traduttore.