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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La sciarada, appendice alle antiche poetiche.djvu{{padleft:24|3|0]]
Perchè il Tessalo monte, che fu rogo
D’Ercole e tomba, e l’immortal Cantore,
Onde Mantova è chiara al par di Smirne,
555Majuscolo pretendano quel segno,
Che adusa in prima chi lor nomi scrive.
Similemente, benchè suoni angusta
Una vocal nella parola intera,
Puoi nell’inciso, come larga suoni,
560Prenderla, e, se l’inciso o il tutto ha senso
Doppio, giovarti d’ambo i sensi: brami
Ad Orazio accennar? del giorno parte
Col primiero ti nomino, dir puoi;
De’ cari genitor chiamo il fratello
565Col secondo; e col tutto a te gran vate
Rammemoro e gran duce; e ti è pur dato
Aggiunger, refrigerio è il primo ancora
Del viandante, che meriggia all’ombra.
Evvi sciarada, ch’appellar vorrei
570Ricca, perchè di molti sensi abbonda;
E tal fôra Timoteo, Ateniese
Guerriero, onde narrava i magni gesti
La linda penna che d’Ostilia è vanto;
Gran citarista, che tumulti e calme
575D’Alessandro sapea metter nel core;
Un de’ cinque scultori, che la tomba
Di Mausolo fregiaro; al fin quell’Unto,
Sovente egro e di stomaco affralito,
A cui l’usaggio di scarsetto vino
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Che con anima secura
Tutta abbraccia la Natura.
Odi il primo sclamar dai marinari
Quand’hanno al lor desio gli austri contrari;
L’altro è il Divin che con divini carmi
Cantò le gregge, le campagne e l’armi;
Ed il tutto è il vasel di quel liquore,
Che a molti reca infamia e a pochi onore.