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84 CANTO

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XXXIX.


Occupata di fresco avea Ferrara
  Salinguerra, e nemico era alla Chiesa,
  Ma i Petroni l’avean solo per gara
  316Tratto con larghi doni in lor difesa.
  Il Nunzio che sapea la cosa chiara,
  Tenne sopra di lui la man sospesa:
  Lasciò passarlo, e poi segnò la croce;
  320Ma se n’avvide e rise il cor feroce.

XL.


Ha seco il fior della Romagna bassa,
  Che volontaria segue i segni suoi,
  Lugo, Bagnacavallo, Argenta e Massa,
  324Cotognola13 e Barbian madri d’eroi.
  Questa gente coll’altra unita passa;
  Ma sua chiara virtù la scevra poi,
  È ’l capitan che la conduce a piede,
  328Faceo Milani, uom d’incorrotta fede.

XLI.


Ravenna e Cervia, sotto una bandiera,
  Seguono i Ferraresi a mano a mano,
  Di lance e spiedi armate alla leggiera:
  332E Guido da Polenta è il capitano.
  Di Cervia sol la numerosa schiera
  Potea ingombrar per molte miglia il piano,
  Se non spargeano l’aria e ’l sito immondo
  336I cittadini suoi per tutto il mondo.

XLII.


Passano in ordinanza i fanti armati;
  Poscia di cavalier segue un drappello;
  Duemila a piè, trecento incavallati
  340(Vocabol fiorentino antico e bello).
  Va pomposo il signor de’ Ravennati
  Sopra un nobil corsier di pel morello,
  Stellato in fronte, che col piè balzano
  344Par che misuri a passi e salti il piano.

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