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di antonio rocco. | 745 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le opere di Galileo Galilei VII.djvu{{padleft:753|3|0]] che voi concorriate meco in ammettere che uno che voglia[ 1] parlare di un’arte difficile in se stessa e da sè mai non istudiata non possa fuggire[ 2] il dir cose fuor del caso ed inintelligibili da chi le ascolta, però, se voi vi metterete le mani[ 3] al petto e, facendo un soliloquio, v’anderete rammemorando ed esaminando io studio che averete fatto[ 4] intorno a queste matematiche scienze, certo non mi attribuirete ad[ 5] ottusità di cervello il non trar costrutto dalle cose da voi in cotal materia proferite. Con tutto ciò mi anderò ingegnando di penetrar qualche cosetta con vostro guadagno[ 6], poi che nel fine di questa parte dite che avresti ben caro d’avere l’evidenze infallibili che vantano i matematici di simil[ 7] difficultà.
Però, dove voi dite d’aver sempre stimato difficile, inintelligibile e per avventura falso, un nostro[ 8] comunissimo detto, Sphaera tangit planum in[ 9] puncto; e che a così[ 10] credere vi muove il manifesto assurdo e conseguenza[ 11] falsissima, per tale stimata da’filosofi e matematici, che ne[ 12] seguirebbe, che la linea verrebbe ad esser composta di punti, dove, all’incontro, e questi e quelli vogliono tutti che ogni quantità continua costi di parti sempre divisibili; vi rispondo concedendo[ 13] esser difficile e sin qui stata quasi inintelligibile, ma non già mai falsa, la composizion della linea di punti[ 14] e del continuo d’indivisibili. Ed avvertite che voi mostrate poco studio degli autori matematici, mentre gli mettete in schiera con i filosofi, non avendo quelli trattata mai tal questione[ 15], se non forse qualche matematico della seconda o d’altra inferior[ 16] classe.
Io, Sig. Rocco, di parere diverso da gli altri, stimo vera l’una e l’altra proposizione: essendo[ 17] certo che il continuo costa di parti sempre divisibili, dico che è verissimo e necessario che la linea sia composta di punti, ed il continuo d’indivisibili; e cosa forse più inopinata vi aggiungo, cioè che, essendo il vero un solo[ 18], conviene che il dire che il continuo costa di parti sempre divisibili, col dire che il continuo costa d’indivisibili, siano una medesima cosa. Aprite, di grazia, gli occhi a quella luce stata forse celata fin qui, e scorgete[ 19] chia-
- ↑ ammettere che voglia, M
- ↑ sfuggire, L, F
- ↑ la mano, F
- ↑ che avete fatto, L, F
- ↑ m’ascriverete ad, L, F
- ↑ in vostro guadagno, L
- ↑ in simil, M
- ↑ un vostro, F
- ↑ tangit in, M
- ↑ e perche a così, F
- ↑ e la conseguenza, F
- ↑ mattematici, perchè ne, F
- ↑ concedendovi, L, F
- ↑ linea de punti, M
- ↑ cotal questione, L, F
- ↑ seconda d’altra, M; seconda o inferior, L
- ↑ proposizione: ed essendo, L — essendo vero che, F
- ↑ essendo un solo il vero, L, F
- ↑ e scorgerete, F