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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:137|3|0]] di mente divina, imperochè con libera potestà discorre alla generazione di diverse essenzie di varii animali, piante, frutti, paesi, campagne, ruine di monti, loghi paurosi e spaventevoli, che danno terrore alli loro risguardatori, e ancora lochi piacevoli, suavi e dilettevoli di fioriti prati con vari colori, piegati da suave onde, dalli suavi moti di venti, riguardando dietro al vento che da loro si fugie; fiumi discendenti co’ li empiti de’ gran diluvii dalli alti monti, che si cacciono inanti le deradicate piante miste co’ sassi, radici, terra e schiuma, cacciandosi inanzi ciò che si contrapone alla sua ruina; e il mare con le sue procelle contende e fa essa zuffa co’ li venti, che con quello conbatteno, levandosi in alto co’ le superbe onde, e cade, e di quelle minando sopra del vento che percote le sue base, e lui richiudendo e incarcerando sotto di sè, quello straccia e divide. Misciandolo con le sue turbide schiume, co’ quello sfoga l’arrabbiata sua ira; alcuna volta superato dai venti si fuggie dal mare[1], scorrendo per l’alte ripe delli vicini promontori, dove superate le cime de’ monti, discende nelle opposite valli; e parte [resta] predata dal furore de’ venti; e parte se ne fuggie dalli venti ricadendo in pioggia sopra del mare; e parte ne discende ruinosamente delli alti promontorii, cacciandosi inanzi ciò che s’oppone alla sua ruina; e spesso si scontra nella sopravegnente onda, e con quella urtandosi, si lev’al cielo, empiendo l’aria di confusa e
- ↑ I cavalloni marini sorpassano le rive.