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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:140|3|0]] role, perchè infinite cose farà il pittore che le parole non le potrà nominare per non aver vocaboli appropriati a quelle. Or non vedi tu che, se ’l pittore voi fingere animali o diavoli nell’inferno, con quanta abbondanzia d’invenzione egli trascorre?[1].
Che ti move, o omo, ad abbandonare le proprie tue abitazioni della città, e lasciare li parenti e amici, ed andare in lochi campestri per monti e valli, se non la naturale bellezza del mondo, la quale, se ben consideri, sol col senso del vedere fruisci? e se il poeta vole in tal caso chiamarsi anco lui pittore, perchè non pigliavi tali siti descritti dal poeta e startene in casa senza sentire il superchio calore del sole? o non t’era questo più utile e men fatica, perchè si fa al fresco e sanza moto e pericolo di malattia? ma l’anima non potea fruire il benefizio de li occhi, finestre delle sue abitazioni, e non potea ricevere le spezie de li allegri siti, non potea vedere l’ombrose valli rigate dallo scherzare delli serpeggianti fiumi, non potea vedere li vari fiori, che con loro colori fanno armonia all’occhio, e così tutte le altre cose che ad esso occhio rappresentare si possono. Ma se il pittore, nelli freddi e rigidi tempi dell’inverno, ti pone innanti li medesimi paesi dipinti, ed altri ne’ quali tu abbi rice-
- ↑ Si dimostri la verità... parziale dell’asserto del Vinci con l’illustrare gli affreschi di Luca Signorelli nel Duomo di Orvieto e commentare i canti dell’Inferno XXI, XXII.